Lungo il sentiero #13

Foto di Ivan Mazzon
Lungo il sentiero #13

La raccolta e l’analisi degli escrementi è una tecnica fondamentale per studiare il lupo. La deposizione delle feci sopra sassi o in luoghi rilevati, lungo crinali, passi e incroci di sentieri è utilizzata dai lupi per marcare il territorio, grazie al loro odore intenso e acre, prodotto dalle ghiandole precaudali (che sono atrofizzate nella maggior parte delle razze di cani). Assieme ai resti indigeriti delle prede, gli escrementi contengono cellule dell’epitelio intestinale del lupo e, quindi, piccole quantità di DNA dell’animale che li ha prodotti. Per preservare questo materiale genetico i campioni di escrementi sono conservati in alcool o gel di silice (come si vede nella foto), per essere poi inviati, per l’analisi genetica, a laboratori specializzati. L’analisi del DNA presente nei mitocondri (gli organuli cellulari che costituiscono la “centrale energetica” delle cellule) permette di capire se l’escremento appartiene al lupo o a un’altra specie; mentre il DNA estratto dal nucleo è una vera “carta d’identità” e la sua analisi consente di distinguere i singoli individui presenti sul territorio. I metodi di analisi sono stati standardizzati a livello alpino e questo consente di confrontare i dati raccolti nel Parco con quelli provenienti dalle altre zone delle Alpi. Distinguendo i singoli individui è possibile capire quanti branchi sono presenti, definire l’estensione minima del territorio utilizzato da ogni branco, ricostruire l’albero genealogico di ciascun gruppo familiare e le dinamiche di dispersione sul territorio (ad esempio con l’analisi delle feci si è visto che il branco del Grappa è stato fondato da esemplari provenienti dalla Lessinia). Se un animale viene “ricatturato” nel tempo (cioè se si ritrovano suoi escrementi in periodi diversi) è possibile stimare, con metodi matematici, la consistenza della popolazione e il tasso di sopravvivenza dei singoli individui. Infine analizzando la composizione degli escrementi è possibile ricostruire la dieta del lupo.

Testo di Enrico Vettorazzo – PNDB