Lungo il sentiero #25

Foto di Ivan Mazzon
Lungo il sentiero #25

Proteggere in modo adeguato il bestiame domestico dalle possibili predazioni: è questo l’unico modo per far convivere nello stesso territorio le attività di alpeggio e i lupi.

Per prevenire gli attacchi si utilizzano recinzioni metalliche fisse, recinti elettrificati (fissi o mobili), cani da guardiania di razza maremmano – abruzzese. L’adozione di uno o più di questi strumenti va accompagnata dalla sorveglianza del bestiame da parte del pastore/allevatore e dal ricovero notturno degli animali.

Nelle aree dell’Appennino centrale e meridionale, in cui il lupo è sempre stato presente, la prevenzione degli attacchi dei predatori fa parte da secoli del quotidiano lavoro dell’allevatore, ed è parte integrante del suo bagaglio tecnico e culturale. Diversa è la situazione sulle Alpi, dove la scomparsa del lupo ha determinato l’abbandono delle pratiche di difesa del bestiame, diventate inutili. La necessità di proteggere il bestiame comporta maggiori oneri per l’allevatore, in termini di costi e di lavoro aggiuntivo, per questo il Parco acquista e fornisce in comodato gratuito temporaneo alle imprese zootecniche i recinti elettrificati (come quello installato a malga Erera e ripreso nella foto). Interventi analoghi sono realizzati anche all’esterno del Parco, attraverso fondi regionali.

La corretta applicazione di queste tecniche riduce in modo drastico i danni al patrimonio zootecnico. In provincia di Cuneo, dove il lupo è ricomparso oltre vent’anni fa, i branchi di lupi sono passati da 2, nel 2001, a 11 nel 2014, ma le vittime degli attacchi, grazie all’adozione di mezzi di protezione del bestiame, sono scese, nello stesso periodo, da 321 animali uccisi a 81. La coesistenza, necessaria e possibile, tra pecore, capre, bovini e lupi passa attraverso l’adeguamento delle tecniche di allevamento e richiede dunque non solo investimenti tecnici, ma anche un cambiamento culturale.

Questo processo culturale è lungo e complesso; il Parco, utilizzando i fondi europei del nuovo progetto LIFE Wolfalps EU 2019-2024, sta lavorando assieme agli allevatori locali per renderlo possibile.

Testo di Enrico Vettorazzo – PNDB

PER APPROFONDIRE

RAMANZIN M., STURARO E., MENZANO A., CALDEROLA S. e MARUCCO F. (2015): Sistemi di alpeggio, vulnerabilità alle predazioni da lupo e metodi di prevenzione nelle Alpi. Relazione tecnica, Progetto LIFE 12 NAT/IT/00080 WOLFALPS – Azione A7, 206 pp.

RAMANZIN M., STURARO E., CALDEROLA S. (2018): Valutazione dell’efficacia dei sistemi di prevenzione dei danni e dei cani da guardianìa nell’opinione DEGLI ALLEVATORI nelle core areas alpine. Relazione tecnica, Progetto LIFE 12 NAT/IT/00080 WOLFALPS – Azione D2, 50 pp.

www.protezionebestiame.it

www.lifewolfalps.eu