Lungo il sentiero #56

Foto di Bruno Boz
Lungo il sentiero #56

Se pure rispetto all’odorato e all’udito la vista sia per i lupi l’organo di senso meno sviluppato, con ridotta capacità di messa a fuoco da lontano e scarsa capacità di discernimento dei colori e dei dettagli, essa permette loro una buona percezione del movimento e un’ottima visione notturna e periferica, grazie ad un ampio angolo di visuale. A conferma di ciò, durante questa ricerca, si è spesso osservato che i lupi sono in grado di individuare con la vista (oltre che con l’olfatto) la presenza di fototrappole anche durante gli spostamenti notturni e questo nonostante l’utilizzo di modelli privi di led.

Per questo, ma anche per rendere gli impianti poco visibili rispetto ad altri frequentatori dei boschi (uomini compresi), abbiamo deciso di mimetizzare sempre i nostri impianti, soprattutto nel caso di reflex o mirrorless traps. Oltre a ricoprire la scatola con appositi teli mimetici, generalmente si “completa l’opera” utilizzando materiali rinvenibili in loco, quali rocce, tronchi, cortecce, neve, rami, licheni e muschio. Questo sia per ragioni pratiche, sia perché solo scegliendo al momento i materiali più adatti è possibile rendere l’impianto perfettamente “integrato” nell’ambiente in cui viene posizionato.

Nell’immagine una videocamera mirrorless posizionata a terra all’interno di una pecceta, mimetizzata con rami e soprattutto muschio, che abbondava nel sottobosco limitrofo…Nonostante il buon risultato estetico per ora nessun risultato è stato ottenuto da questo impianto.

Testo di Bruno Boz