Lungo il sentiero #95

Foto di Bruno Boz
Lungo il sentiero #95

L’istinto predatorio è un meccanismo presente in ogni predatore: nel lupo, nella volpe o in un piccolo mustelide come l’ermellino, ma anche in animali più “vicini” a noi come cani e gatti domestici. Naturalmente il dispendio di energie dovuto alla caccia è superiore per i selvatici, i quali, a differenza dei domestici, non possono contare sull’aiuto da parte dell’uomo. Una volta trovata, inseguita e raggiunta una preda, nel caso del lupo veloci e agili ungulati, si passa alla pericolosa fase dell’abbattimento, dove il predatore deve in parte lottare con un animale che, impaurito, prova a difendersi con pericolosi colpi di zoccoli e può provocare danni anche gravi che possono compromettere la vita stessa del predatore.

Abbiamo però sicuramente sentito parlare di casi in cui gli abbattimenti sono più numerosi del fabbisogno che ha il predatore per sopravvivere. Il più classico degli esempi è quello che può accadere in un pollaio quando una volpe o una faina riescono ad entrarvi. Al mattino si troveranno tutte o gran parte delle galline uccise, ma solo una mangiata o portata alla tana per esser consumata insieme ai cuccioli, a seconda della stagione. Questo comportamento predatorio è chiamato overkilling o surplus killing, ovvero una sovrauccisione di prede rispetto appunto al fabbisogno. L’overkilling si manifesta quando le prede hanno la via di fuga limitata, come ad esempio nei pollai, gabbie e recinti.

Nel caso del lupo può accadere che, riuscendo a entrare in un recinto che ospita delle pecore, una volta abbattuto un capo, non si limiti a nutrirsene, anzi, il continuo vedere gli ovini in preda al panico che provano a scappare senza successo, ne stimola nuovamente l’istinto predatorio e induce il lupo a uccidere ancora.

Questo particolare comportamento predatorio si manifesta più facilmente in ambienti confinati e può essere favorito, in ambienti aperti, da un’alta densità di prede facilmente accessibili. Ad esempio all’inizio del nostro progetto, quando ancora la giovane coppia si era insediata da poco nel territorio, si verificò un episodio di overkilling, forse dovuto anche all’inesperienza nella caccia, in un pascolo d’alta quota situato fuori dal Parco, dove un grosso gregge di pecore subì un attacco con almeno una decina di vittime.

Testo di Roberto Sacchet