Lungo il sentiero #34

Video di Roberto Sacchet

Lungo il sentiero #34

“Seguendo il fiume, avvolti dalla nebbia, resi sordi dall’acqua tumultuosa, concentrati sulle scie odorose che allettavano lo stomaco, i lupi erano giunti nel cuore dei loro incubi. Una città degli umani1

Chissà se davvero gli ambienti urbani rappresentano “il cuore dei loro incubi” per i lupi, così come immaginato da Giuseppe Festa nel suo suggestivo romanzo “La luna è dei lupi”. Ciò che è certo è che oggi come oggi, per quanto enfatizzata dai mezzi di comunicazione sempre molto reattivi nel rilanciare questo tipo di notizie, la “frequentazione” di zone urbane da parte dei lupi sulle Alpi risulta davvero sporadica, accidentale e in genere limitata al rapido attraversamento notturno di qualche strada periferica di paese, magari al cospetto di una vigile telecamera di sicurezza o di un automobilista di passaggio. Generalmente non si verificano incontri allo scoperto con persone, ma anche se questo dovesse accadere, il tutto si concluderebbe con una rapida fuga da parte dei lupi e con un racconto che rimarrebbe vivo a lungo nella memoria del paese.

Come detto nel post 12, il territorio del branco del Parco non comprende città, ma solo alcuni nuclei urbani e piccoli paesi posti ormai in contiguità con le aree boscate adiacenti. Ed ecco allora che nel corso dei rigidi inverni, nelle ore notturne non è raro osservare cervi e caprioli che “sconfinano”, magari alla ricerca di un po’ di vegetazione residua nei prati ancora presenti vicino alle abitazioni. Il loro passaggio non lascia indifferenti i carnivori e gli opportunisti, come faine, tassi, volpi e gli stessi lupi, che seguendone le tracce odorose possono transitare a loro volta non lontano dai paesi, per scomparire poco dopo seguendo la rotta del bosco. In altri casi a spingere gli animali in queste zone è la presenza di un’abbondante copertura nevosa anche a basse quote, come successo nel corso di questo inverno; le strade di montagna ripulite durante il giorno dai mezzi spazzaneve diventano una comoda via di passaggio anche per gli animali, che possono spostarsi senza sprofondare nella neve e risparmiando preziose energie in un momento di difficoltà; tra questi anche i lupi, animali molto mobili, pratici e intelligenti, sempre pronti a scegliere le soluzioni più convenienti per ottimizzare gli sforzi e spostarsi da una parte all’altra del loro vasto territorio. Del resto, la rete di strade percorribili dai mezzi motorizzati ha una distribuzione capillare, non risparmia nessun fondovalle ed è profondamente interconnessa con gli ambienti naturali limitrofi. Con la fine dell’inverno l’avvistamento di lupi in aree periurbane riguarda in genere singoli lupi in dispersione, lanciati alla ricerca di un nuovo territorio; non mancano in questa fase gli investimenti stradali, che rappresentano uno dei principali fattori di mortalità per la specie.

Con l’arrivo della primavera, gli ungulati ritrovano la via del bosco, la montagna richiama a sé i selvatici e le città tornano ad essere (quasi) esclusivamente le “città degli umani”.

Testo di Bruno Boz

1 GIUSEPPE FESTA. La luna e i lupi. Milano, Salani, 2016.